LA SAGA DELLA CORONA
Parte 5: HULK & NAMORITA
di FABIO VOLINO
New York, Hotel Excelsior.
Stephanie De LaSpirosa non riesce a controllare il tremito delle sue mani, sembra quasi sia reduce da una terribile sbronza. E' così da quando ha messo le mani su quello strano manufatto, ne è certa: ne ha avvertito la pericolosità, ma non ha potuto fare a meno di rimanerne… affascinata. Come se la Corona del Serpente avesse riportato a galla quel lato oscuro di cui si vergognava: quel lato oscuro che l'aveva convinta a cercare un tempo i servigi del Pensatore Pazzo per un capriccio personale.
Le mani alla fine smettono di tremare. Ed in quel momento una immagine compare davanti al volto della donna: sono due occhi sospesi a mezz'aria, due occhi iniettati di sangue o almeno così sembra. La prudenza, il buon senso, la paura inviterebbero a fuggire a gambe levate. Stephanie non lo fa: prova di nuovo quelle stesse sensazioni che gli aveva dato la Corona.
"Donna" dice l'immagine "So che sei entrata in contatto col manufatto che sto cercando".
"Sì… sì" annuisce lei convinta "L'ho trovato nel corso di una spedizione archeologica: l'ho tenuto tra le mie mani solo per poco tempo prima che mi venisse rubato, ma è stata una sensazione inebriante".
"E vorresti provarla di nuovo?".
"Oh sì. Sì, davvero".
"Donna, in questo momento sono bloccato in un'altra dimensione, ma presto potrò tornare sul piano terrestre proprio grazie alla Corona del Serpente. E mi piacerebbe avere al mio fianco una compagna. Tu ti sei dimostrata la più degna: vuoi starmi accanto?".
"Ma come posso venire da te se tu non sei in grado…".
"Il problema, dove mi trovo io, non è entrare bensì uscire".
In quel momento la luce che circonda l'immagine eterea si allarga per andare come ad abbracciare Stephanie. "E tu puoi venire da me, basta solo che tu lo desideri".
La donna non ci pensa due volte, inebriata da quanto sta sperimentando e senza porsi troppi problemi. Dunque qualche istante dopo si ritrova in un altro mondo e lo osserva attentamente. Allora e solo allora capisce il suo errore. E grida.
New Mexico.
"SHE-HULK SPACCA!".
"La prego, non i capelli!" la implora Everett Ross.
Bruce Banner vede la situazione peggiorare: quella che doveva essere una piacevole riunione si è trasformata in un incubo quando un suo vecchio nemico, Glob, ha cercato di attaccarlo. Per fermarlo Jen, sua cugina, ha dovuto indossare la Corona del Serpente: e questo è strano perché lei conosce bene la malvagità di quell'artefatto. Che ora è posto sulla sua testa. Doc Samson è riverso a terra in stato di incoscienza e lui ha attualmente assunto l'identità del Professore. E' ben consapevole che non basterà a fermare una irata Jen.
"Signor Ross, si sposti subito!".
She-Hulk comincia ad avanzare ed in quel momento Everett afferra un bastone di legno davanti ai suoi piedi e lo pianta nel terreno. "Tu… non puoi… passare!!!".
In risposta la gigantessa di giada batte le mani e l'onda d'urto generata manda l'uomo lontano svariati metri. "Ok, permesso accordato" dice prima di svenire.
Nel frattempo Bruce ha scelto l'aspetto di Joe Fixit.
Madripoor.
C'è un bozzolo di ragnatela appeso al soffitto dell'ufficio di Jessica Drew. Non un bozzolo qualsiasi. E' enorme, potrebbe addirittura contenere… un corpo umano. Lindsay McCabe lo osserva con terrore e curiosità, la sua mente che non riesce ad accettare l'inevitabile verità.
"Jessica?" chiama ispezionando vanamente l'ufficio, ma ovviamente nessuna traccia della donna. "No, ti prego, no".
Non è certo il coraggio che le manca, ha solo paura di vedere sconvolta ancora una volta la vita della sua più cara amica. Prende dunque una sedia e sta per salirvi sopra quando improvvisamente il bozzolo si apre e da esso cala sulla scrivania una forma acquattata su mani e piedi come un insetto. Quella forma risponde ovviamente al nome di Jessica Drew. I suoi occhi sono totalmente bianchi, privi delle pupille.
"Jessica…?" chiama Lindsay.
Come se questo fosse stato un richiamo, l'istante successivo la donna scatta all'indietro, verso una finestra alle sue spalle. La infrange e rapidamente svanisce alla vista. Lindsay McCabe non prova nemmeno ad inseguirla ed osserva nuovamente il bozzolo ancora appeso al soffitto.
New Mexico.
L'impatto che segue all'incontro tra Hulk e She-Hulk provoca leggere onde vibratorie nel terreno circostante. Il gigante grigio viene leggermente sbalzato all'indietro e sua cugina ne approfitta per sferrargli un pugno che lo manda dritto contro una parete di montagna. Questa miracolosamente regge, ma a Hulk occorreranno alcuni secondi per riprendersi. Secondi che She-Hulk potrebbe non volergli concedere.
In quel momento però qualcun altro giunge sulla scena e sferra un pugno al torace dell'eroina. Non ottiene niente se non un tremendo dolore alle nocche.
"E' dunque vero" pensa Namorita "Quella è la Corona del Serpente. Conosco il suo potere maligno anche troppo bene. Devo riuscire a togliergliela in qualche modo".
She-Hulk ha trovato un nuovo obiettivo e subito prova a colpirlo. La regina di Atlantide però, grazie alla sua agilità e ad incredibili manovre di volo, è in grado di evitare tutti questi colpi che, con una Jennifer Walters priva di ogni inibizione, potrebbero rivelarsi per lei letali. E' ancora impegnata a schivare gli attacchi della vendicatrice quando un colosso grigio carica a testa bassa contro She-Hulk, colpendola al petto e trascinandola a terra.
Hulk tiene bloccata sua cugina e Namorita dunque prova a sfilarle la Corona del Serpente. Ma scopre con sua sorpresa che… "Uhnnn, non viene via!".
Poi un fendente di She-Hulk la colpisce e la fa volare lontano.
Dimora del Mago Supremo.
Immerso in una trance mistica, il Dr. Strange riapre improvvisamente gli occhi. "Ecco, è tornata: la mia vigilanza ha dato i suoi frutti" pensa "Devo recarmi subito lì e capire quale sia il collegamento tra le varie Corone del Serpente".
Ed in un attimo è svanito.
New Mexico.
She-Hulk si libera dalla presa di suo cugino ed inizia a tempestarlo di pugni. "SHE-HULK SPACCA! SHE-HULK DISTRUGGE!".
"Jen, ti prego…". Ma le suppliche del colosso non vengono ascoltate. "Se continuo così avrò presto la peggio" pensa "Joe Fixit non può contenere la sua furia… un altro aspetto di Hulk sì, però. Anche se mi ripugna usarlo temo di non avere altra scelta".
E così, nel compiere un balzo all'indietro, Hulk cambia ancora pelle. Da grigio a verde e dal cinismo alla furia incontrollata. "HULK SPACCA!".
La terra stessa trema di fronte allo scambiarsi dei colpi da parte dei due giganti di giada, tuttavia She-Hulk appare ancora in lieve vantaggio. Pochi istanti dopo appare come dal nulla il Dr. Strange e, capendo all'istante la situazione, tende le sue mani le quali vengono subito avvolte da un'aura cremisi.
"Hulk, trattienila il più possibile mentre io provo a sfilarle la Corona. La semplice forza bruta non è sufficiente".
Bruce Banner non è in grado di ascoltarlo, immerso com'è nello scontro con sua cugina. Solo che, pur in questa forma distruttiva, ancora trattiene lievemente i suoi colpi: come se il pelleverde capisse e sapesse che condivide un forte legame con la persona che ha di fronte. La Corona del Serpente invece cancella qualsiasi inibizione o limite. Ed alla fine, inevitabilmente, dopo l'ennesimo pugno, Hulk scivola via alzando grandi quantità di sabbia desertica. La sua schiena diventa rossa come il fuoco e fitte di dolore percorrono il suo corpo.
Di nuovo libera di agire, She-Hulk inquadra nel suo mirino il Dr. Strange: la Corona lo ha indicato come il principale pericolo. Solo che, prima di compiere un passo, qualcuno si para davanti a lei.
"Sai, questa situazione mi ricorda quella che spesso hanno condiviso i nostri due cugini" afferma Namorita "Buon sangue non mente. Loro si incontravano e la prima cosa che facevano era darsele di santa ragione: anche quando si alleavano contro la razza umana lo facevano a suon di pugni. Ed oggi questa tradizione si rinnova!".
Con uno scatto in avanti, Nita colpisce Jennifer Walters con un gancio al volto. Ci ha messo tutta la sua forza e la gigantessa di giada, inevitabilmente prostrata dallo scontro con Hulk, lo ha sentito.
"IMPERIUS REX!" grida la sovrana di Atlantide.
Madripoor.
Davanti a Jessica Drew si para una intera città, ricca di possibilità e prospettive: ma lei ne ha al momento? Ricorda poco degli ultimi giorni, concetti come il suo nome ed il suo passato lambiscono appena la sua mente. In un certo senso dentro di sé si sente libera, avverte un grande potere scorrere dentro il suo corpo. Da tempo non provava simili sensazioni.
La città è lì davanti a lei, le sembra quasi di poterla afferrare con la sua mano. E così scende da una collina, dirigendosi verso le scintillanti luci di Madripoor.
New Mexico.
Namorita continua i suoi attacchi incalzanti, mentre She-Hulk pare non essere in grado di reagire. Per ogni pugno che sferra la sovrana di Atlantide, facendo buon uso delle alette poste alle sue caviglie, compie un fenomenale scarto che le impedisce di essere colpita.
"Molto bene, Namorita" la incita Stephen Strange, tutto teso nello sforzo, sudore che imperla la sua fronte "Ancora pochi istanti".
Sfortunatamente le cose non vanno sempre così bene. Esasperata dalla frustrazione dei suoi assalti, l'ira selvaggia di She-Hulk raggiunge i massimi livelli ma tocca anche una punta di lucidità. Così improvvisamente batte le sue mani: la devastante onda d'urto non può essere evitata da Namorita, la quale viene nuovamente proiettata con violenza all'indietro.
"SHE-HULK SPACCA MAGO!".
"Ehi, brutta vacca verde!" la richiama in quel momento un'altra voce.
Jen si volta a notare la figura non tanto salda sulle sue ginocchia di Everett Ross. "Sì, dico proprio a te. Ma ti sei vista? Hai le gambe storte, i seni cadenti e la cellulite che ha eletto il tuo sedere patrimonio nazionale. Ah, e credi di mettere paura così?".
"Se ne vada subito!" lo esorta Strange.
"Prima però voglio dirne quattro a questa rifugiata dell'era del silicone…".
Ross sfida troppo la sua fortuna e She-Hulk casca nel suo tranello. Strange guadagna altri preziosi secondi per portare a termine il suo incantesimo. La gigantessa di giada gli si avvicina ed alza il suo pugno.
"SHE-HULK SPACCA PICCOLO UOMO!".
"La prego, non i capelli!" si rimpicciolisce Everett.
Ma come nei migliori film di azione, qualcuno interviene a salvare all'ultimo momento la vita dell'uomo. Qualcuno di inaspettato.
"Uhn…" esclama Hulk rialzandosi "Ma è Glob, cosa… forse anche la sua mente selvaggia ha capito che è la Corona del Serpente il vero pericolo".
Joe Timms abbranca da dietro She-Hulk che, per quanti sforzi faccia, non riesce a liberarsi.
"Devo approfittarne" pensa Bruce Banner tornando all'aspetto di Joe Fixit.
Con un balzo è vicino a sua cugina ed abbranca la Corona: i suoi muscoli si tendono allo spasimo, si notano praticamente le vene, ed il sudore imperla la sua fronte. "Deve venire via, deve venire via!".
In quel momento finalmente il Dr. Strange riesce ad entrare in contatto col mistico artefatto: avverte una presenza maligna al suo interno, una presenza che prova vanamente a scacciarlo. Quella stessa presenza che gli aveva parlato nel vuoto dimensionale: non riesce a riconoscerla, ma la percepisce come familiare. Per un istante, un solo istante, la presenza rivela la vera natura delle quattro Corone che sta cercando di radunare: un solo istante, dicevamo, ma più che sufficiente per il Dr. Strange.
"I quattro elementi" mormora.
E con questa comprensione, finalmente la Corona viene sfilata dalla testa di She-Hulk. Però ancora non è detta l'ultima parola, poiché Hulk inizia a sentire delle voci nella sua mente.
"Raccoglimi, unisci il tuo potere al mio: diverremo invincibili, potremo fare qualsiasi cosa, anche riportare in vita tua moglie".
Il gigante è ben consapevole che simili tentazioni possono convincere uno come Joe Fixit. Deve cambiare nuovamente aspetto, assumere una personalità che non abbia molti scopi nella vita. Una che desideri unicamente distruzione. E così…
"HULK SPACCA!".
Le sue possenti mani si abbattono sulla Corona del Serpente: c'è un intenso lampo bianco e poi… tutto svanisce, come se nulla fosse successo. Eppure rimangono molte testimonianze di quanto è appena accaduto: come ad esempio una esausta She-Hulk, svenuta al suolo. Oppure una Namorita ed un Leonard Samson pesti e doloranti. Un Glob che ha riassunto la forma umana di Joe Timms. E, incredibile ma vero, un Hulk ansimante per la fatica compiuta. Però c'è anche un Dr. Strange soddisfatto: finalmente ha scovato un indizio fondamentale per comprendere la vera minaccia che sta dietro la Corona del Serpente ed è più vicino alla risoluzione dell'enigma.
Con un incantesimo, il mago ripristina le energie vitali dei suoi compagni, poi svanisce senza dire una parola. Hulk ritorna ad essere Bruce Banner e la prima persona a cui decide di avvicinarsi è l'ancora non tanto saldo sulle sue ginocchia Everett Ross.
"Lei è stato molto stupido…" commenta "Però anche fondamentale: dove lo ha trovato il coraggio?".
"Coraggio? Per me è stata solo incoscienza" ribatte Everett "Ed ora se vuole scusarmi ho un appuntamento con la più vicina roccia!".
Bruce non riesce a trattenere un sorriso, poi viene circondato da sua cugina e Leonard Samson.
"Che ne faremo di Glob?" chiede lo psichiatra.
"Chiamerò i Vendicatori della Costa Ovest" risponde Jen "Ci penseranno loro".
"Quel povero ragazzo non è responsabile delle azioni di oggi" ribatte Bruce "Non più di…". Poi si ferma.
"Avanti, cugino, dillo: non più di me, vero? Perché hai ragione e farò in modo che non passi nessun guaio".
"E tu, Jen? Tu ti senti bene?".
"Bene? Non lo so, Bruce. Non so se sentirmi bene dopo aver scoperto cosa potrebbe capitare se mai perdessi il controllo di me stessa, se diventassi una furia selvaggia".
"Jennifer, se lo desideri possiamo parlarne…" si fa avanti Doc Samson.
"Ti ringrazio, Leonard. Però non oggi, almeno non oggi".
Intanto, librata in aria ad osservare la scena, c'è Namorita: quella riunione non è per lei. Le basta solo aver contribuito a salvare la situazione: ora può tornare ai suoi doveri di regina di Atlantide. Dunque inizia a dirigersi verso la sua vera casa, senza troppe preoccupazioni: dopotutto Hulk ha distrutto la Corona del Serpente, giusto?
Dimora del Mago Supremo.
"Dunque ha scoperto la natura delle Quattro Corone?" chiede Rintrah.
"Sì, ognuna di esse è associata ad un diverso elemento della natura" precisa Strange "Ora, basandomi su questa nuova informazione, ho dedotto che finora ne sono stati selezionati tre, acqua, terra e fuoco. Dunque ne manca uno solo, l'aria: se riusciamo a capire quale possa essere il prossimo obiettivo potremo finalmente capire chi sia il burattinaio che sta tirando i fili di questa vicenda".
"Pensa possa essere un suo vecchio avversario?".
"Purtroppo questa è una domanda a cui bisogna ancora trovare risposta".
Da qualche parte.
Ed anche la terza Corona compare, disponendosi accanto alle altre due. L'essere è grandemente soddisfatto delle sue azioni: Strange si sta lentamente avvicinando alla verità, ma quando l'avrà afferrata sarà ormai troppo tardi. Perché adesso manca solo una Corona, manca solo un elemento: i padroni dell'aria sono le prossime vittime.
Anche se in effetti vittime può essere un termine errato per definire una razza più che umana, meno che umana.
CONTINUA...